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" INFINITO ABBRACCIO "

TEATROLIBERO MOLINARI ART CENTER RESPIRI FESTIVAL 2 MARZO 2024


Il teatro racconta, il teatro celebra e soprattutto il teatro unisce. Questo è accaduto nella serata del 2 marzo al Teatrolibero del Molinari Art Center. Un “infinito abbraccio”, così come evoca il nome della serata danzante del “Respiri Festival”, ha riscaldato e allungato le sue braccia attraverso la scena integrata del Teatrolibero fino al suo pubblico. E non è solo merito della bella danza o della bella musica, a fare da protagonista è la “donna”, il focus centrale di questo appuntamento del festival.

Una scena “respirata”, riflessiva ed evocativa: un cast complessivo di 20 giovani danzatori, tra i quali anche elementi dell’ensemble della Compagnia Nazionale de Balletto, che si sono umanamente stretti e affidati alla loro reciprocità, dimostrando coesione e motivazione. La regia coreografica di Giacomo Molinari e Vinicio Mainini ha dato loro modo di essere portatori di una “bellezza” comunicativa non urlata, ma costruita e attraversata da un profondo sentimentalismo, assolutamente non stereotipato.

Il Requiem di Vinicio Mainini ha acceso e spento la scena in veri e propri episodi. Mozart ha tuonato ma ha anche cullato le relazioni, le distanze, le gestualità dei danzatori che in bianco e nero, come in una scacchiera, hanno con eleganza segnato traiettorie molto attente a non tradire la potenza del “coro”, seppur articolate grazie all’espressività del singolo. Uno stile coreutico apparentemente non barocco, ma agitato da impulsi e da curvature improvvise.

Giacomo Molinari opera una manovra diversa: costruisce un atto unico dove le diverse storie -se diverse vogliamo definirle – si sovrappongono in uno spazio solo e ci restituiscono una geografia condivisa di donne che dicono e donne che ascoltano. Il tocco del coreografo, come del suo collega della prima parte, è rispettoso nell’alludere anche ai temi più dolorosi e indignanti che la nostra attualità sta portando a galla a gran voce. Una costante presenza e una continua circolarità di movimento interpretante (e non assolutamente vigore meccanico) ha lasciato un silenzio dolce e veritiero nel buio che è calato a fine performance.

La donna e la danza sono state una formula chimica vincente. La danza e la donna hanno dimostrato quanto entrambe sappiano farsi portatrici di eleganza, fiducia, dolore, intensità e resistenza: vita!

Il “Respiri Festival” sa quello che vuole e sta liberando serata dopo serata sorprese che il pubblico non si aspetta. E siamo a metà tragitto, fino al 21 aprile tutto può ancora succedere!

VaLerio Villa



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